E’ caccia in tutta Verona al ragazzo che domenica mattina dalla sua bici ha gridato “Forza Napoli” facendo imbufalire un gruppetto di tifosi veronesi. Gli stessi tifosi hanno pubblicato il video che è diventato virale. Tuttavia, Facebook lo rimuove sistematicamente a causa delle ripetute offese razziste in esso contenute.

Il gruppetto di supporters scaligeri infatti lo apostrofa in ogni modo, ma soprattutto con il più classico “negro”… aggiungendo poco credibili “minacce” di bucargli le ruote della bici (erano troppo ubriachi per inseguirlo?), unite ad un mare di bestemmie in lingua veneta e alla luogocomunista frase “vota Tommasi” con riferimento all’area politica dell’attuale sindaco di centrosinistra di Verona, ex calciatore di serie A. (il video completo)

Al di là delle considerazioni sociologiche sull’esistenza di un problema culturale nella popolazione veronese limitatamente ad alcuni temi, il video è in fondo molto divertente perché ancora una volta viene fuori l’ironia vincente davanti al becero razzismo che si respira in alcune città del Nord Italia.

Per i tifosi napoletani, per la gente di Napoli quel ragazzo africano in bicicletta è ormai un mito. In tanti lo cercano, tentano di capire chi sia, vorrebbero dargli un nome e forse un premio per aver “stutato” quattro cialtroni con due parole per noi tanto significative. Alcuni napoletani residenti a Verona stanno indagando per cercare di capire chi sia. Qualcuno vorrebbe lanciare un appello pubblico: qualcuno sostiene che possa trattarsi di un nigeriano che vive da tempo in zona, altri di un senegalese…

Ma dall’altra parte è forse meglio che resti tutto com’è. E’ meglio che resti un semplice video di sfottò senza ulteriori conseguenze. Perché in una città dove un gruppo di marocchini venne preso a sassate per il semplice motivo di festeggiare i successi della loro Nazionale di calcio tutto può accadere…
Resta la soddisfazione di avere importanti alleati. Del resto, come diceva il compianto Pino Daniele,  “sono nato marocchino, questa Lega è una vergogna, viva viva ‘o Senegal!“…