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Kakha Dgebuadze: “In questo 2023 vedrete un Napoli e un Kvara diversi perché la squadra ha capito che si può scrivere la storia”

L’arrivo a Napoli di Kvicha Kvaratskhelia non rappresenta una novità assoluta per il calcio italiano. Altri georgiani hanno militato in squadre del nostro campionato, su tutti Kakha Kaladze, uno dei protagonisti del grande Milan di Ancelotti capace di vincere in Italia e in Europa. Ma è la prima volta che i giornalisti georgiani si concentrano sulle vicende del Napoli che dopo un trentennio è di nuovo favorito per la vittoria di uno Scudetto che manca dai tempi di Maradona.
Tra i più attivi c’è sicuramente Kakha Dgebuadze che fin dal primo momento ha seguito l’arrivo di Kvara sotto il Vesuvio. E’ diventato celebre tra i tifosi azzurri grazie a Twitter dove viene seguito soprattutto da supporters del Napoli desiderosi di scoprire qualcosa in più sul nuovo campioncino che sta contribuendo alla conquista, per ora, del titolo di Campione d’Inverno.
Kakha ha partecipato anche ad una diretta twitter di Milano Azzurra lo scorso 15 dicembre. E il mese di dicembre è stato caratterizzato, oltre al trionfo dell’Argentina in Qatar, dalla scomparsa del grande Pelé.

Iniziamo dal presente: “O Rei está morto”… Il calcio perde due dei più grandi nel giro di appena 2 anni. Che ricordo hai di Pelé?
“Pelé non era solo uno dei più grandi giocatori. Era anche una figura trasformativa negli sport del 20° secolo. Era l’ispiratore di “o jogo bonito” – la filosofia del calcio che ha fatto amare e adorare questo gioco a milioni e milioni di persone. In Georgia, in un discorso colloquiale, quando vogliamo sottolineare che qualcuno è un maestro del suo mestiere, diciamo: lui/lei è Pelé. Ciò dimostra che l’importanza di Pelé andava oltre lo sport e il calcio. Ha raggiunto un livello di celebrità globale che pochi atleti hanno conosciuto. Pelé e Maradona sono sempre stati sinonimi di calcio. Con la loro scomparsa il calcio in un certo senso è rimasto orfano. Ci sono ottimi giocatori, ci saranno ottimi giocatori ma nessuno sarà mai come Pelé e Maradona perché hanno creato epoche. Erano leader non solo in campo ma anche fuori dallo stadio. Hanno avuto una grande influenza sulle generazioni. Andy Warhol una volta disse: “Pelé è uno dei pochi che ha contraddetto la mia teoria. Invece di 15 minuti di fama, avrà 15 secoli”. Questo è il modo migliore per esprimere la sua grandezza. Forse ancora non capiamo il suo significato. Sai qual è la cosa migliore delle leggende? Non muoiono mai. Sia Pelé che Maradona vivranno sempre e rimarranno sempre con noi. La loro influenza si farà ancora sentire”.

Georgiani in Curva A durante Napoli-Sassuolo

Quanto è stato difficile per te spiegare ai georgiani cosa ancora significa Maradona per Napoli?
“La Georgia è una nazione calcistica. Qui la gente ama il calcio e ne sa molto. Insomma, qui la gente sa benissimo cosa ha significato e significa ancora Maradona per la città di Napoli e per i napoletani. Maradona non è solo l’eroe del Napoli. Dal punto di vista calcistico, è l’eroe del Sud Italia poiché il Napoli è ancora l’unico club del Sud che ha vinto lo scudetto. Maradona ha cambiato la vita dei napoletani, li ha fatti sentire orgogliosi. Era particolarmente importante sullo sfondo di chiamiamola “rivalità” tra il Nord e il Sud. Quindi, l’importanza di Maradona per il Napoli è stata sia sportiva che socio-politica. Ecco perché nessuno sarà come Maradona per Napoli perché lui ha rivoluzionato il modus vivendi dei napoletani. Fu il pioniere in questo senso”.

Spagna, Scozia, Norvegia, Cipro. Quante possibilità ha la Georgia di Kvara di partecipare al prossimo Europeo?
“Questo gruppo non è facile. La Spagna è la Spagna, la Norvegia con Haaland è un rivale molto duro e forte. Per quanto riguarda Cipro, il suo capo allenatore è Temur Ketsbaia, ex giocatore e allenatore della nazionale georgiana. Quindi, ci saranno partite molto interessanti. Abbiamo anche una buona generazione di giovani talenti: Kvara, Mamardashvili, Davitashvili. Sono sicuro che i nostri ragazzi faranno del loro meglio. Inoltre, abbiamo ancora ottime possibilità di qualificarci a Euro 2024 attraverso la Nations League. Spero che questa squadra faccia la storia del calcio georgiano”.

Parliamo di Napoli: finalmente si torna alle partite vere dopo 50 giorni di chiacchiere, nervosismi e poco pallone. Ti aspetti lo stesso Napoli che ha fatto il vuoto?
“Nessuno sa come riprenderanno il campionato le squadre di Serie A. Questa situazione con i mondiali di dicembre era insolita per tutti. Le amichevoli non dicono molto. Anche il Milan ha perso contro il PSV 3-0. Quindi, non possiamo trarre alcuna conclusione. Quello che abbiamo visto nella prima parte di stagione è stato un Napoli impossibile da fermare. Abbiamo visto il Napoli che funzionava come un orologio svizzero. Quindi, potrebbero esserci dei problemi relativi alle condizioni fisiche della squadra, ma è recuperabile. La cosa più importante è che i giocatori si sentano l’un l’altro, c’è un’atmosfera eccellente nella squadra e questa è la base delle basi per l’ottimismo”.

Nelle ultime partite Kvara non c’era. Non si è sentito troppo, ma abbiamo bisogno del nostro fuoriclasse. Sarà pronto per un’altra grande prestazione nell’importante palcoscenico di Milano?
“Diciamolo francamente che nelle ultime due amichevoli tutta la squadra non è stata al meglio. Ma non possiamo invece trarre conclusioni dalle partite amichevoli. Sono solo una parte del periodo di preparazione e l’obiettivo è preparare i giocatori alla ripresa delle partite ufficiali. Sono sicuro che nelle partite ufficiali vedremo un Napoli e un Kvara piuttosto diversi. Inizia una parte molto importante del campionato. Questi ragazzi possono scrivere una storia. Pertanto, la loro motivazione sarà diversa. Quanto a Kvara, nella prima parte della stagione ha mostrato di cosa è capace. Ora è il momento per lui di dimostrare che può portare il Napoli a nuove vette”.

Quanto conta per uno come Kvara avere intorno una famiglia sana e un ambiente protettivo?
“Come so, i membri della famiglia di Kvara lo visitano spesso lì. Quindi, non è solo lì. Inoltre, Kvara ha detto di sentirsi a casa a Napoli. Napoli è un luogo ideale per lui. Georgiani e napoletani sono simili in molti modi. Anche questo è un fattore importante che ha contribuito al suo adattamento in un nuovo ambiente. Inoltre, è un professionista sempre concentrato sui suoi doveri”.

Ora devi toglierci un dubbio: ma cos’è questa Churchkhela?
“È dolciume tradizionale georgiano. È un filo di noci ricoperto da una spessa e dura buccia di bacche bollite o di succo di frutta, spesso succo d’uva, e farina. È delizioso e nutriente e spesso chiamato “Snickers” georgiano”.

Cosa ti piace della cucina italiana?
“La cucina italiana e quella georgiana hanno qualcosa in comune: sono molto ricche ed è spesso molto difficile scegliere tra una varietà di piatti. Tra i georgiani i piatti italiani popolari sono: pizza, pasta, risotto, ravioli, ecc. Ma spero che un giorno assaggerò una vera pizza napoletana a Napoli”.

Dario De Simone

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