#news

Costi certi, meno stress e prelazione: senza cessioni il Napoli può rifare 25.000 abbonati

Potrebbe tornare a riempirsi di fedelissimi lo stadio Diego Armando Maradona. Potrebbero tornare i tempi dei tantissimi abbonati dopo anni di magra. Il dato di questa stagione, che vede l’indiscussa dominatrice del campionato al livello di club di provincia, è comunque un dato positivo: 12.000 abbonamenti al Napoli nella prima stagione post Covid.

Ma il confronto con le milanesi, a quota 40.000, non regge; così come quello con i 37.000 della Roma, i 25.000 della Lazio, gli oltre 20.000 di Juventus e Fiorentina. E il Napoli ha totalizzato quota 12.000 solo nell’ultimo mese di campagna.

Qualcosa sta per cambiare e non è solo il frutto dei grandi risultati della squadra di Spalletti e dell’imminente festa Scudetto. A convincere tanti tifosi che conviene farsi l’abbonamento sono tre fattori: al costo attuale di un abbonamento in Curva (che però il prossimo anno potrebbe sfiorare i 400 euro) ci si ripaga la quota con una decina di partite sulle 19 complessive; non bisogna stressarsi per fare il biglietto ogni volta, cosa diventata complicatissima a causa dell’alta richiesta e della capienza ridotta del vecchio San Paolo; e più di ogni altra cosa si compra la prelazione, quel diritto di scegliere il proprio posto per le partite di Champions League a Fuorigrotta con il 20% di sconto e senza avversari, quell’altro diritto di comprare i biglietti delle trasferte europee come accaduto a Francoforte e Milano dove ci saranno solo gli abbonati azzurri.

Il rischio – dicono molti – è che De Laurentiis voglia lucrare anche su questo: dagli attuali 305 euro l’abbonamento in curva potrebbe salire a 350 o addirittura a 400? E’ un rischio, c’è chi dice una sicurezza. Si consideri che il Milan, fresco Campione d’ITalia, ha venduto il Terzo Rosso Centrale a 200 euro lo scorso anno, mentre il Secondo Blu (cuore della vecchia “Fossa”) costava 320. Prezzi simili quelli dell’Inter che però non ha venduto abbonamenti nel Terzo Rosso; il più economico, quello del Secondo Verde (covo dei Boys) costava 325.

Che il Napoli faccia più abbonamenti dei 12.000 della scorsa stagione è ormai certo, che li possa raddoppiare appare possibile, che possa superare quota 25.000 è un’ipotesi tutta da verificare. Anche nell’ultima stagione pre-Covid il Napoli non superò i 13.000 abbonamenti (che costavano in Curva appena 270 euro); era la seconda stagione di Ancelotti e finì con l’avvicendamento in panchina con Gattuso. L’anno prima il Napoli decise di non vendere abbonamenti, mentre nel triennio di Sarri furono appena 7.000. Il record resta quello della stagione 2013/2014, quella dell’arrivo di Rafa Benitez: furono poco più di 13.000 le tessere stagionali staccate. Verrà certamente polverizzato soprattutto se De Laurentiis deciderà di cedere un solo pezzo da novanta (Osimhen?) o addirittura nessuno dei big. Fare numeri da record non porta sempre bene: l’ultima stagione dei fasti fu il 1992/93 (nella foto lo storico carnet): festa in piazza, 41.000 fedelissimi, poi l’esonero di Ranieri, mazzate a Soccavo, l’arrivo di Bianchi per una salvezza sofferta, l’arresto di Ferlaino.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *