Sono passati oltre tre anni dalla scomparsa di Diego Armando Maradona, ma il mito non scomparirà mai. E non solo per il ricordo dei meno giovani che l’hanno visto giocare dal vivo. Le vecchie videocassette, trasformate in file digitali, renderanno immortale la sua arte calcistica. Ma c’è qualcosa di più: in migliaia, in centinaia di migliaia (il numero è ancora incerto) hanno deciso di rendere indelebile in tutti i sensi il ricordo del Pibe de Oro. E l’hanno fatto con un tatuaggio.Sono quelli che Lorenzo Gasparini, un ragazzo di Sabaudia, sta cercando in giro per il mondo non tanto per censirli ma per farsi raccontare storie, esperienze, testimonianze di quella che è quasi una fede, quella che ha fatto parlare spesso di “Iglesia Maradoniana“.
Ha creato un account Instagram @maradonatatuato ed è partito con l’amico fotografo Domenico e il giovane Manuel, studente di Fuorigrotta per un viaggio senza una metà precisa. “Ho iniziato spargendo dei volantini a Napoli – spiega – dove volevo radunare più persone possibili, per poterle incontrare e con loro condividere. Non sono nato a Napoli, né ci ho mai vissuto e neppure sono di fede calcistica napoletana. Per mio nonno era campano e ho ritrovato il suo spirito entusiastico solo nella figura di Maradona“.
In pochi giorni sono arrivate risposte da Napoli, Roma, Milano e altre città d’Italia e del mondo, su tutte Barcellona e dall’Argentina. “Spero di perdermi pure per il Sudamerica oltre che per i vicoli di Napoli“, aggiunge Lorenzo”. Tutte le testimonianze che arriveranno faranno poi parte di un libro sull’argomento. L’obiettivo è quello di farsi raccontare il perché di quel tatuaggio, il significato del rapporto con Diego; immancabili saranno le tappe presso i tatuatori di Napoli e non solo.