Adesso è stato svelato il brano. Sono stati amici colombiani di napoletani a spiegare che era tratta proprio da “Guataqui“, canzone uscita oltre 10 anni fa con lo stesso motivo della ora celebre “Malatia”. (foto tratta dalla pagina Facebook https://www.facebook.com/martinacamargocantadora/)
Del brano, esempio di musica autoctona, sono stati fatti diversi remix ed è rimasto quindi presente anche nelle menti dei più giovani. La canzone sembra identica a quella di Merolla; i testi sono semplici, ma il motivetto è molto orecchiabile.
Tra l’altro le similitudini tra la musica di origine colombiana e il rap napoletano moderno sono tantissime. A molti non è mai andato giù che in epoca Covid il famoso J. Balvin, uno dei maggiori interpreti del reggeaton made in Medellin abbia duettato a distanza con Sfera Ebbasta e non con uno degli artisti napoletani.
Anche a tavola ci sono similitudini: in diverse zone della Colombia, soprattutto nella fascia costiera, si celebra una cena della Vigilia di Natale che ha qualcosa in comune con la cena napoletana; non si gioca a tombola, ma si fa tardi a bere rum dopo aver gustato anche un menù di pesce, diverso da quello della Capitale Bogotà dove prevalgono lechona, cordero e pavo.
Tornando alla musica, Martina Camargo è famosa da oltre 30 anni in Colombia per aver fatto esplodere il genere “Tambora“, una mezclada di dance mesoamericana e caraibica con influenze africane. La Camargo è cresciuta nella Colombia del Nord, non lontano dalla zona dove è presente la più grande comunità afro-colombiana del Paese e non lontano neanche da Barranquilla, la città che ha dato i natali alla più celebre Shakira. Più a Ovest, sempre a breve distanza dalla costa, nacque Juan Camilo Zuniga, uno dei colombiani più famosi ad aver vestito la maglia del Napoli, uno dei pochi ad aver “fottuto” la volpe De Laurentiis…