Una mostra fotografica per celebrare “the founder”, come dicono in quest’era moderna di termini anglofoni. Si chiama “Ascarelli, un nome e una storia lunga 150 anni” ed è possibile visitarla fino al 14 ottobre a Palazzo Serra di Cassano, in via Monte di Dio 14 a Napoli, nella fascia oraria pomeridiana 15.30-18.30 dal lunedì al venerdì.

Ideata dal giornalista Nico Pirozzi, racconta la storia della famiglia napoletana di imprenditori tessili attraverso una serie di fotografie d’epoca. Giorgio Ascarelli, figlio dell’ex presidente della Circoscrizione Mercato, fondò il Circolo Canottieri Napoli e soprattutto l’A.C. Napoli che poi sarebbe diventata più avanti SSC Napoli.

Ascarelli ne fu presidente fino alla prematura scomparsa nel 1930; in quell’occasione la squadra si sobbarcò un viaggio di 18 ore da Milano a Napoli e ritorno per partecipare ai funerali; poi rimontò nel vecchio San Siro fino al 2-2 con doppietta di Vojak per onorarne la memoria, un fatto su cui riflettere in un’epoca in cui gli strapagati calciatori vorrebbero scioperare per l’eccessivo numero di partite.

Giorgio Ascarelli era un mecenate visionario e assicurò al club partenopeo il primo stadio di proprietà della storia del calcio, quello del Rione Luttazzi. Non gli fu subito intitolato per compiacere il regime che non voleva il nome di un ebreo, anche se il Fascismo a Napoli fu più blando e meno aggressivo rispetto ad altre zone d’Italia.
Il campo fu poi distrutto dai bombardamenti verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, ma nel 2011 a Ponticelli una targa è stata affissa per ricordare il fondatore nei pressi del locale stadio. Per oltre 60 anni è stato l’unico stadio di proprietà nella storia del calcio italiano.

la foto è tratta dal profilo Facebook di Nico Pirozzi