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Pay tv più cara e complicata: si lamentano del “pezzotto” ma favoriscono solo i “divanisti”

E’ sempre più costoso il calcio in tv, è sempre più asservita alle tv anche la Lega Calcio, è sempre maggiore la distanza tra i tifosi veri e il mondo del calcio. La deriva degli ultimi anni sembra arrivata ad un punto di svolta.

Dazn offre tutto il calcio a 35 euro al mese con il pacchetto Standard che però è utilizzabile solo su una rete domestica, quindi senza possibilità di condividerlo su più dispositivi contemporaneamente. Sono oltre 350 euro per una stagione e con la limitazione dei dispositivi. Per i tifosi napoletani, privi anche della Champions, è un salasso.
Timvision offre invece il pacchetto Calcio e Sport, che include Dazn, Disney e Infinity, a 20 euro per tre mesi e poi a 35 per i successivi nove; si risparmia qualcosina ma l’abbonamento è annuale.



Per poltronisti e i divanisti non è un importo esagerato. Ma è poco conveniente per chi è tifoso da stadio che in media vede almeno 25 partite del Napoli in una stagione tra casa e trasferta, con punte di 30 per i supporters più fedeli. Per questo da più parti si chiede di prevedere l’opzione per acquistare il singolo evento, cosa che faceva Sky degli anni 2000 prima in proprio sulle piattaforme via cavo (legate a Fastweb) e poi attraverso NowTv. A ciò si aggiunge la sistematica presenza di opinionisti filo-juventini o filo-milanesi nelle pay tv e non solo.

Ma le pay tv hanno bisogno di vendere pacchetti per garantirsi entrate a medio termine e raddrizzare bilanci che vengono definiti drammatici dagli esperti. Lo scorso luglio il giornalista Paolo Ziliani, noto personaggio social ed editorialista de Il Fatto Quotidiano, aveva lanciato l’allarme sull’imminente crac delle pay tv spiegando che Dazn ha messo in esubero quasi la metà dei suoi giornalisti, che molte partite verranno commentate da studio e non più dal campo, che molti programmi sono stati tagliati, il tutto a fronte di un aumento indiscriminato dei prezzi.

A questo si aggiunge che la Lega, pur di soddisfare gli interessi delle pay tv, è andata incontro a tutte le richieste, come quella (ormai ufficiale) di scegliersi la gara da far disputare in anticipo o posticipo; e quest’anno – dopo tre stagioni nelle quali date e orari erano state comunicate a settembre per tutto il girone d’andata – bisognerà attendere anticipi e posticipi a spizzichi e bocconi.

Per capire la distanza tra il mondo delle istituzioni calcistiche e il tifoso medio è sufficiente leggere i commenti sotto i post della Lega Calcio dal titolo “La pirateria uccide il calcio”; il 90% dei commenti è ironico, pesantemente ironico, offensivo, votato al “le pay tv uccidono il calcio”, “i soldi ai procuratori uccidono il calcio”, per non dire di peggio. E il calcio, in tutta risposta, cede i diritti a prezzo ribassato ad un soggetto come Dazn che tra disservizi, aumenti e modifiche pure è stato oggetto di derisioni diffuse a mezzo social e non solo…

La speranza di molti è quella di vedere la fine dello strapotere delle pay tv, magari con un anno sabbatico, un anno nel quale si resti senza copertura televisiva e si torni alla vecchia radiolina, alle radiocronache integrali delle partite sulle radio ufficiali o al mitico “Tutto il calcio minuto per minuto”; e magari pure con un solo anticipo al sabato e un posticipo alla domenica sera. Utopia romantica o realtà più vicina di quanto si creda?

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